Il Consiglio comunale di Sorso ha approvato all’unanimità l’accettazione del lascito testamentario dell’onorevole Salvatore Cottoni, che ha donato al Comune una serie di beni che per sua espressa volontà passano oggi alla proprietà dell’Amministrazione dopo la morte di sua moglie, Lucia Dessena, scomparsa lo scorso giugno.
Si tratta del mobilio della sua biblioteca, una libreria, una scrivania e una sedia, insieme a 43 opere tra dipinti, serigrafie e disegni, oltre 300 libri, due sculture e due anfore romane.
La discussione in aula è stata preceduta nel pomeriggio da una cerimonia di apposizione di una corona di alloro in memoria dell’indimenticato Onorevole nella cappella di famiglia nel Cimitero comunale, alla presenza del Sindaco Fabrizio Demelas, di una delegazione della Giunta e del Consiglio e dei rappresentanti delle Autorità civili, militari e religiose della Città, alla quale hanno preso parte la nipote del grande avvocato e politico, Giuseppina Arcadu, e il cognato Giovanni Maria Dessena, intervenuti con grande commozione anche nel corso dell’assemblea.
Nel ringraziare la famiglia, il sindaco Fabrizio Demelas ha ripercorso le tappe della carriera politica e le ineguagliabili doti umane e professionali di Salvatore Cottoni, già sindaco della città negli ultimi anni Cinquanta, avvocato e grande politico che tanto fece non solo per il suo territorio ma per l’intera isola da assessore regionale al Turismo prima e da sottosegretario di Stato ai Lavori pubblici e ai Trasporti successivamente.
"Quando si parla dell’onorevole Salvatore Cottoni si sta oltrepassando la soglia del ‘Pantheon’ della politica - ha detto il primo cittad ino- e io che ancora non ero nato quando lui è morto, ho imparato a conoscere la portata del suo operato attraverso le testimonianze di ciò che ha fatto per questo territorio, per questa Città, per i sorsensi e per tutti i sardi. E anche attraverso le tracce indelebili della sua fama e dei suoi beni che hanno superato e sono sopravvissuti alla sua scomparsa, integri fino ad oggi. Cottoni era e rimane oggi la massima espressione che la politica sorsense possa esprimere, portando Sorso ai massimi livelli della politica nazionale fino a giungere al Governo. Era un leader ma era leader popolare, visionario nel suo operare. Era, soprattutto, un eterno sindaco, il sindaco della sua amata città e dei sorsensi, nei confronti dei quali nutriva profonda devozione e riconoscenza. Così che si spiega come nel suo testamento, nelle sue ultime volontà, abbia pensato ancora una volta alla sua città, omaggiandola di quei beni che sono rappresentativi del suo percorso. Ed è per questo che oggi, da sindaco a sindaco - ha aggiunto Fabrizio Demelas - sono onorato a nome di tutta la Comunità di accogliere questi suoi doni eseguendo le sue ultime volontà, e di esprimere all’onorevole Savatore Cottoni e alla sua memoria il più sincero sentimento di gratitudine per conto di tutti i sorsensi, non solo per i beni che ci ha lasciato ma soprattutto per il dono incommensurabilmente più grande che essi simboleggiano, rappresentato da tutto ciò che per la sua gente e per la sua terra ha fatto in tanti anni di gloriosa carriera politica. Ringrazio anche con profonda gratitudine anche la nipote Giuseppina Arcadu e il cognato Giovanni Maria Dessena che stasera hanno voluto essere con noi e portarci la loro personale testimonianza sulla figura del compianto Onorevole Salvatore Cottoni".

Antonio Caria

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