Sulla chiusura dello Snack Bar Grotte di Nettuno, nell'area di Capo Caccia, l'amministratore della società, Antonio Arca, intende fare alcune precisazioni dopo la pubblicazione dell'articolo che informa dello sfratto.

Se conferma l'esistenza dell'immobile dai primi anni 60, prima come casa del custode delle Grotte, ovvero il padre dello scrivente, vuole però chiarire che «ai primi anni 90, contrariamente a quanto riportato dall’articolo, non nasce nessun contenzioso, la ditta individuale viene conferita nella Società Snack Bar Grotte di Nettuno i cui soci siamo io e mia madre, come previsto per legge nel conferimento d’azienda viene conferito anche il contratto d’affitto nello Snack Bar Grotte di Nettuno».

Arca ricostruisce poi le mosse della Provincia a partire dal 2009. «I proprietari dell’immobile - riferisce il rappresentante legale della società - ritengono opportuno adeguare i canoni di locazione proponendo una bozza di nuovo contratto alla società, come da delibera n. 198 del 27.10.2009, al momento della firma la Provincia di Sassari comunica tramite il loro legale, che essendo il bene costruito su terreno demaniale, non può avere la disponibilità dei locali, per poter né affittare né vendere».

La società paga intanto il canone di locazione in base al vecchio contratto e da quel momento l'Ente «porta avanti l'azione di sfratto per fine locazione. Oggi essendo lo sfratto diventato esecutivo sono costretto a liberare l'immobile dopo ben 60 anni di attività».

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