È precipitato da tre metri d’altezza, mentre sostituiva una lampadina nella chiesa della Madonna del Rosario, davanti agli occhi due quadri della via Crucis, ai lati le effigi di Padre Pio e Papa Giovanni XXIII, prima di impattare al suolo con il volto, le braccia e il led che avrebbe dovuto avvitare. Quasi illeso. “Per grazia ricevuta” è l’espressione che ricorre tra i presenti al post-volo viste le condizioni di Sebastiano Cabras, pensionato di 68 anni, uscito al massimo “un po’ pesto” dal volo come riferiscono i conoscenti. Subito soccorso dal 118 e dagli agenti della polizia municipale il pensionato è finito al Pronto soccorso ma sempre cosciente, magari col pensiero alla traditrice scala di legno spezzata in due dallo schianto.

I volontari

Una tragedia sfiorata ieri mattina nella chiesa del centro storico. «Gli avevamo detto di non salire su quella scala – riferisce un altro fedele – ci sono quelle di acciaio». Ma l’uomo, ex elettricista, si arrampica lo stesso mentre gli amici - un gruppo di volontari che da due anni si occupano del Rosario - confezionano in sacrestia i doni per cinquanta bisognosi nell’imminenza pasquale. «Pasta, olio, caffè, pasta e altro ancora – rivela una donna – regalati da una benefattrice della zona». Poi lo schianto, gli aiuti e l’arrivo dello Spresal a indagare sull’accaduto che, senza volerlo, ridà luce a uno dei più importanti edifici sacri del sassarese, dal 2020 privo di un sacerdote fisso, e aperto al pubblico solo grazie alla volontà di quattro buoni samaritani. «Ci ringraziano in tanti – sostiene uno di loro – noi lo facciamo perché è nostro dovere». E parecchi sono anche quelli che, durante la pandemia, hanno riempito le statue del Cristo della chiesa di ex voto - cuori, rosari, crocefissi - a esprimere gratitudine come forse farà il malcapitato, e miracolato, caduto ieri.

Emanuele Floris

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