Lodato sia, chi se lo merita. O, come nel caso di un ex studente del liceo scientifico “Giovanni Spano” di Sassari, sia certo di esserne all’altezza.

Tanto da fare ricorso al Tar Sardegna contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito una volta visti i risultati dell’esame di maturità dell’anno 2023/24. Che lo vedevano premiato “soltanto” con 100/100 ma senza la lode e, oltretutto, senza che negli atti si fornissero spiegazioni per quella mancanza.

Come scrive nella richiesta, il provvedimento pecca di «manifesta illogicità e irragionevolezza» e, d’altra parte, secondo lui, parlavano chiaro i risultati ottenuti con gli studi e nella stessa verifica finale: «Il ricorrente aveva tutti i requisiti per l’attribuzione della lode».

Lo confermerebbero «i risultati eccelsi del colloquio» e delle prove scritte svolti con la commissione che, però, nega quel titolo, murando nel silenzio i motivi di quella decisione che, per il ricorrente, è un’evidente ingiustizia. A questo punto, tra ricorrente e tribunale, va in scena la sfida delle sentenze visto che, se il Tar Campania e della Calabria nel 2019 e nel 2024 hanno ritenuta necessaria la motivazione, altri collegi hanno espresso l’opposto: la lode si motiva solo se conferita.

E a questo orientamento si ispira il Tar Sardegna con frasi lapidarie: «L’obbligo motivazionale in questione non può configurarsi qualora il candidato, pur avendo conseguito il massimo punteggio e soddisfatto i requisiti previsti dalla richiamata disciplina di riferimento, non abbia palesato qualità meritevoli di quel particolare encomio di cui il conferimento della lode costituisce espressione».

Tradotto in soldoni, sei bravo ma non abbastanza per aggiudicarti quel sospirato «di più». Il Tribunale ha respinto così, nei giorni scorsi, il ricorso dello studente che dovrà accontentarsi di 100/100, votazione che, è probabile, provocherebbe l’invidia di una buona parte degli studenti italiani.

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