Sassari, reintegrati dopo l'espulsione della Cgil: «È un'organizzazione morta»
Salvatore Frulio, Antonio Rudas e Giovanni Piras ricordano la loro storia di espulsi dal sindacato di sinistra nel 2017Cgl contro Cgil a Sassari. Salvatore Frulio, Antonio Rudas e Giovanni Piras hanno costruito un sito web “Come Gestire i Licenziamenti”, per ricordare la loro storia di espulsi dal sindacato di sinistra nel 2017 e riammessi di recente dal giudice del Lavoro. Vicenda di cui hanno parlato oggi in una conferenza stampa all’Hotel Carlo Felice.
«Il sito, inaugurato pochi giorni fa - afferma Rudas, l’unico licenziato dei tre - è stato visto già da 160mila persone».
Dall’online al confronto dal vivo, le vicissitudini del trio vengono spiegate con chiarezza. «Ci hanno mandato via - continua Rudas - per ragioni politiche. Abbiamo contrastato l’associazione di categoria per anni perché non riconoscevamo più la sua missione».
Una battaglia che, argomentano, è stata combattuta dall’interno e in contrapposizione con una linea sindacale non condivisa. «Si sono appiattiti - afferma Piras - Per noi il sindacato non era un posto di lavoro, come molti l’hanno inteso, o un posizionamento ideologico ma, appunto, una missione».
Tante le vertenze che i reintegrati avrebbero affrontato in modo diverso, dalla legge Fornero al Jobs Act, ma, in particolare quello che emerge è una sostanziale differenza di vedute su aspetti determinanti.
«Abbiamo sempre contestato - dichiara Frulio - che i sindacati ricevessero finanziamenti pubblici. Come si fa a fare una vertenza con chi ti sovvenziona? Se il sindacato si riduce più che altro a erogare servizi, come adesso, svanisce».
Molte le critiche alla modalità di gestione della chimica verde a Porto Torres. «È stato un accordo porcheria - attacca Rudas che poi analizza lo stato di salute della Cgil - Questa organizzazione è morta, sta collassando a livello nazionale».
Nell’aula dell’hotel ci sono tre sedie vuote, quelle di coloro che, secondo Frulio, Rudas e Piras, hanno propugnato la causa della loro esclusione. «Li avevamo invitati perché fosse dato loro un contraddittorio alle nostre parole. Quello che a noi non è stato concesso».