Nessun flop ma soltanto “un’esperienza di cui faremo tesoro”.

Il sindaco Campus analizza, a mente fredda, i risultati del capodanno sassarese, oggetto di molte polemiche per le tre piazze su quattro disertate dalla popolazione nonostante le esibizioni programmate. «Volevamo dare una risposta a quartieri come il centro storico e Latte Dolce portandovi la musica ma la gente ha snobbato questa frammentazione». E se ammette l’errore di non aver concentrato tutto in piazza Castello, rifiuta però i paragoni con altre città isolane, e i loro mega-show.

«Abbiamo investito 30mila euro e loro 500mila. Che cosa si pretende?» ribadisce, come già dichiarato in altre occasioni, che gli eventi cittadini di grande richiamo sono i Candelieri e la Cavalcata, e che «Sassari non ha mai avuto una grande tradizione di concertoni».

Il primo cittadino risponde poi al Pd e a Futuro Comune che l’hanno accusato di essere lontano dalla popolazione e dalla città. «Popolazione è una parola grossa - risponde il leader civico - ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà in queste ore. La città di chi mi contesta è lontana da me, è quella che ha perso le elezioni e con cui non posso e non voglio dialogare perché si basa sul pregiudizio». Definisce «infantili e riduttivi» gli attacchi dell’opposizione, e ribadisce che ha voluto destinare i soldi a «chi è più debole e non alle élite, perché voglio essere il sindaco di tutti».

Ed elenca infine le opere inaugurate dall’amministrazione, o di prossima apertura, dal padiglione Tavolara al Turritania: «Abbiamo dato le risposte che Sassari si aspettava da anni».   

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