«Finalmente avremo un ente con un indirizzo politico chiaro e collettivo». Sono le prime parole di Giuseppe Mascia, sindaco di Sassari e anche sindaco metropolitano, pronunciate nel pomeriggio a Palazzo Ducale durante l’incontro con la stampa.

Le elezioni di secondo livello della Città Metropolitana hanno portato oggi alla proclamazione dei 14 esponenti del consiglio.

«Li convocherò entro il 10 ottobre», annuncia Mascia. L’attesa per quanto si potrà fare è alta: «Non sarò da solo. Ci saranno i sindaci in rappresentanza del territorio con cui formuleremo il piano strategico per farci trovare pronti nella dimensione temporale della programmazione europea 28-35».

Le prime risorse sono arrivate con i 60 milioni allocati da Regione Sardegna, e dall’assessorato ai Lavori Pubblici guidato da Antonio Piu, indirizzati alla manutenzione straordinaria della viabilità. In più ci sono i 15 milioni di trasferimenti agli enti locali.

«Si tratta delle prime partite da valutare nella conferenza dei sindaci e poi al voto del consiglio metropolitano. Ci sono anche le provviste per lo sviluppo del personale, fondamentali per dare concretezza alle azioni che vorremo mettere in campo».

In programma a breve per il sindaco metropolitano gli incontri con le unioni dei comuni, la comunità montana e i sindaci che non hanno più una casa amministrativa dopo che la Rete Metropolitana è stata assorbita dalla Città Metropolitana. «Ma noi crediamo che debba essere ripristinata come Unione dei Comuni e partecipare alla programmazione territoriale autonomamente come rete del nord ovest».

Sanità, trasporti, viabilità tra i temi che verranno affrontati dall’ente. «Per prima cosa dovremo passare- traccia il sindaco una direzione -attraverso le singole programmazioni dei comuni, per intercettarne le esigenze. Io credo che sulle dorsali saremo tutti d’accordo, ad esempio per il piano dei trasporti, che deve essere metropolitano per andare a vantaggio dell’ultimo cm del territorio».

Mascia specifica che i discorsi su maggioranza e minoranza non gli interessano, «altrimenti non avrei proposto una lista unica. Avrei così evitato la misurazione, senza contare chi è arrivato prima o dopo». 

Ora ci si aspetta che si riequilibri, almeno in parte, il divario con Cagliari. «Uno squilibrio anche temporale. Adesso dobbiamo correre».  

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