Sanità, i sindacati del Nord Ovest Sardegna sfidano la Regione: «Pronti a scendere in piazza»
La richiesta è di interventi immediati in tema di personale, contratti, strutture e risorsePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Pronti a scendere in piazza per difendere servizi, assistenza e posti di lavoro nella sanità sassarese.
Le segreterie confederali e territoriali di Cgil, Cisl e Uil lanciano la sfida alla Regione chiedendo interventi immediati su più fronti: dalla carenza di personale all'adeguamento dei contratti, dalla realizzazione degli interventi di edilizia programmati e mai eseguiti – come il Materno infantile e il raddoppio del Pronto soccorso – all'erogazione delle risorse regionali per le aziende private accreditate che svolgono in convenzione il servizio pubblico.
«Ribadiamo le difficoltà connesse al reclutamento del personale ai servizi riabilitativi e di assistenza della salute mentale e denunciamo le gravi e inaccettabili inadempienze contrattuali a danno delle lavoratrici e lavoratori del sistema pubblico e privato e del servizio offerto alla popolazione», scrivono i sindacati.
«Chiediamo un immediato intervento dell'assessore alla Sanità e il coinvolgimento di tutti i consiglieri regionali del territorio. Le carenze di organico, il concreto rischio di perdere posti letto e servizi connessi alla salute mentale così come le questioni contrattuali e retributive, meritano la massima attenzione e il massimo impegno da parte di tutti», proseguono le sigle. «Nel frattempo - annunciano - viste anche le numerose segnalazioni che giustamente pervengono da tutti i posti di lavoro, ci riserviamo di assumere le opportune iniziative di protesta e mobilitazione, al fine di garantire e rispettare il lavoro e i livelli di assistenza del territorio».
(Unioneonline/v.l.)