Rischio idrogeologico a Sassari, il sindaco Mascia: «Il canalone non verrà realizzato»
Il primo cittadino: «Il progetto di chi ci ha preceduto sarà stralciato»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
“Il canalone non lo faccio”. Il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia scioglie gli indugi e assicura che l’opera di mitigazione del rischio idrogeologico, programmata dalla precedente giunta, avrà un altro sviluppo.
“Uno stralcio funzionale - spiega il primo cittadino - che consenta di realizzare dei passaggi per il deflusso dell’acqua attraverso i terrapieni, così da mitigare il rischio idraulico effettivamente esistente e ipotizzare di poter riclassificare l’area all’interno del Pai, il Piano di assetto idrogeologico”.
L’obiettivo della rimodulazione è invece quello di creare un parco urbano nel sistema delle valli. Tutte informazioni comunicate ieri, nella sala conferenze di Palazzo Ducale, al presidente del Comitato di quartiere di Cappuccini, Uccio Virdis, ai rappresentanti locali di Italia Nostra, Piero Sanna e Mauro Gargiulo, la presidente di Heart Gardeners, Anna Lacci, e il presidente del Comitato Ambiente Sassari, Giuseppe Porcellana. Presente anche un numero nutrito di assessori e consiglieri comunali di maggioranza oltre al dirigente del settore Infrastrutture e Mobilità Fabio Spurio.
“Il progetto di chi ci ha preceduto - continua Mascia - non è compatibile con la nostra aspettativa di preservare le specificità ambientali dell’area, di tutelarne le biodiversità e di favorirne la valorizzazione e la fruizione da parte della comunità”.
Il sindaco riferisce poi di un grande concorso di idee “per decidere tutti assieme come tornare in possesso delle nostre valli e connetterle al contesto urbano”.
“Occorre rivedere l’intervento di mitigazione al fine di renderlo compatibile con la duplice esigenza di prevenire il rischio idraulico e di riqualificare l’area nel suo insieme”.
E nel momento in cui il progetto sarà formalizzato verrà comunicato al Consiglio comunale e alla cittadinanza, aggiunge Mascia. Intanto il progetto precedente, finanziato con 5 milioni di euro del Pnrr, aveva già visto un vincitore anche se l’intera operazione era ferma in attesa della Valutazione di Impatto Ambientale regionale.