Abbanoa rassicura sulle acque reflue del depuratore di San Marco e non intende disconnetterle dalle condotte del Consorzio di bonifica in quanto sarebbero conformi ai parametri di legge per uso irriguo. Il gestore unico dà ragione al Parco di Porto Conte, insomma, che pochi giorni fa aveva lanciato l’allarme sul rischio di immettere milioni di metri cubi di acqua depurata nella laguna del Calich. «Solo in caso di emergenza, il depuratore può contare sullo scarico alternativo nel Rio Filibertu, affluente dello stagno del Calich, area sensibile. Si richiama inoltre che le acque reflue depurate, non sono utilizzate per gli scopi irrigui in via di esclusiva. Esse concorrono ad alimentare un complesso sistema di irrigazione per circa il 15% della sua capacità complessiva», si legge nella relazione dei tecnici Abbanoa diffusa dall’Ente Parco.

Dunque il gestore unico, in disaccordo con il Consorzio di bonifica della Nurra, non ritiene di poter dare esecuzione alla disposizione di disconnessione del collegamento alla rete consortile «poiché non ricorrono le condizioni di emergenza per lo scarico presso l’area sensibile dello stagno del Calich e poiché tale soluzione, oltre che peggiorativa sotto il profilo ambientale, per quanto più dettagliatamente espresso dall’Ente Parco, sarebbe anche sbagliata».

I comitati di borgata, intanto, hanno già fatto sapere che di non voler utilizzare le acque reflue in assenza dell’aggiornamento del Piano di gestione, d’accordo con il Consorzio di bonifica che, in via precauzionale, ha deciso di interrompere l’immissione nelle proprie condotte.

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