"Gli studi rivelano che questo signore era un maschio di circa 40-45 anni di età, - ha spiegato Pasquale Bandiera, responsabile indagini paleoantropologiche del Centro studi del Dipartimento scienze biomediche dell’università di Sassari – di statura più alta della media (circa 1,71), forse un forestiero, vigoroso, senza patologie o traumi collegati a lavori pesanti".

Il misterioso personaggio i cui resti scheletrici sono contenuti nell’urna ritrovata in cima alla colonna della navata laterale destra della basilica di San Gavino a Porto Torres, rivela in parte la sua identità.

Dall'esame sulle 57 ossa rinvenute, il team di studiosi del Centro ha tratto i primi risultati illustrati in una conferenza,.

Con tutta probabilità di condizione sociale elevata, una posizione di preminenza , "o perché oggetto di venerazione, o per ricchezza o per carica - ha precisato Eugenia Tognotti, coordinatore scientifico del Centro studi – vissuto nel periodo del basso medioevo, tra il 1270 e il 1410 alla vigilia del trasferimento della sede vescovile da Torres a Sassari (1448)".

Il periodo attraversa gli ultimi decenni del giudicato di Torres e la presenza della sede vescovile.

Alla conferenza hanno partecipato Andrea Montella direttore del dipartimento, e monsignor Giancarlo Zichi, responsabile Uffico beni culturali dell’Arcidiocesi di Sassari.
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