Era forte la presa di posizione da parte della Provincia di Sassari che, nei giorni scorsi, aveva denunciato la delicata situazione del caro energia alla presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, evidenziando le criticità che il territorio e i comuni affrontano quotidianamente. 

Dopo l'appello dell'amministratore straordinario Pietrino Fois, era arrivata una prima buona notizia, cioè l'arrivo dei ristori grazie anche alle risorse recuperate dal bilancio provinciale, la Provincia ha rassicurato i dirigenti scolastici in merito alla copertura totale delle spese di energia gas e gasolio, sostenute dagli istituti nell’arco del 2022. 

I ristori ministeriali ammontano a circa 800mila euro, di cui 500 già pervenuti nelle casse provinciali, arrivati in tre tranche, ma si attendono gli altri 290mila euro che dovrebbero essere disponibili entro quest’anno. In merito alla normativa sul caro bollette, l’amministrazione provinciale mette però in luce una clamorosa criticità: «Se è vero - si legge in una nota - che sono previsti ristori per compensare il caro energia elettrica e gas, nella stessa norma non si fa riferimento al gasolio, che, nel caso delle scuole sarde, costituisce circa l’80% del costo totale delle bollette. Quindi se i ristori bastano per tamponare gli aumenti del gas, non sono sufficienti a coprire l’incremento maggiore dovuto all’aumento del gasolio. La copertura totale delle spese è avvenuta, come accennato sopra, grazie ad uno sforzo dell’amministrazione che ammonta a 600mila euro; risorse che gli uffici hanno reperito con fatica, mettendo ulteriormente in ginocchio le casse provinciali. Pertanto, la Provincia mette al sicuro gli istituti garantendo la copertura delle spese, ma specifica che la normativa di riferimento sugli aiuti del caro energia va adeguata alla realtà scolastica regionale che utilizza quasi esclusivamente il gasolio per riscaldare i plessi di sua competenza».

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