Progetto del treno a idrogeno: l'agro di Alghero dice no
I comitati ribadiscono quanto già anticipato in altre occasioni: «È un’opera che non porterà alcun beneficio»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un netto rifiuto al progetto del treno a idrogeno. I comitati dell’agro algherese riuniti in assemblea hanno ribadito quanto già anticipato in altre occasioni: per loro è un’opera che non porterà alcun beneficio. «Un’opera così come pensata e proposta, devastante e impattante per il territorio, che non da risposte alle esigenze della collettività, senza che siano state valutate soluzioni alternative di mobilità decisamente più sostenibili dal punto di vista sia ambientale che economiche», è stato detto.
A una settimana esatta dalla riunione convocata dal sindaco di Alghero, Raimondo Cacciotto, per presentare al territorio il progetto PNNR relativo al collegamento ferroviario con treni a idrogeno nella tratta Alghero-Sassari-Sorso, proposto da Arst Sardegna e Assessorato ai Trasporti della Regione Sardegna, si è tenuta una riunione operativa tra i comitati dell'agro, il Comitato Metrotranvia Sassari Alghero Sorso e i cittadini portatori di interesse.
Presenti Mimmo Pirisi presidente del Consiglio comunale di Alghero, il consigliere Mario Bruno e l'assessore Enrico Daga. Un pomeriggio dedicato all'analisi di quanto successo in settimana, alla visione della documentazione ma soprattutto dedicato al confronto per trovare la giusta posizione tra la necessità di sviluppo e le legittime posizioni dei portatori di interesse.
È stato chiesto a gran voce che tutti i rappresentanti politici Alghero «trovino la giusta sintesi con i colleghi omologhi dei comuni della rete metropolitana di Sassari per valutare costi e benefici dell'opera che a oggi sembra non avere nessun beneficio. È ora di fermarsi un attimo e fare quello che non si è fatto finora, perché ascoltare la popolazione che lavora e produce reddito con aziende di eccellenza dell'agroalimentare e del turismo, in un territorio che attira milioni di turisti all'anno, ricco di storia, di beni archeologici e paesaggistici, tutelato dal PPR, non è solo un dovere civico – hanno sottolineato - ma un obbligo morale per chiunque sia stato eletto o si sia candidato a rappresentare l'interesse collettivo».