Sulla prima morte per Covid nel nord Sardegna arriva l’assoluzione perché «il fatto non sussiste». Questa la sentenza emessa, poco dopo le 14, dal gup Sergio De Luca nel procedimento aperto per omicidio colposo contro le due guardie mediche, Lucio Zirattu e Maria Caterina Cherchi, imputate perché non avrebbero approfondito il quadro clinico di Roberto Pais, l’ambulante di Ossi morto il 22 marzo 2020 nel reparto di Rianimazione del Santissima Annunziata di Sassari.

Una decisione che arriva al termine del rito abbreviato scelto dai due dottori e che ha visto, sempre oggi, una discussione tra le parti di oltre tre ore. Il pm Paolo Piras aveva chiesto un anno e quattro mesi di reclusione per entrambi, presenti in aula, difesi dagli avvocati Nicola Satta e Luca D’Alò mentre la parte civile, per Margherita Dore, vedova di Pais, era rappresentata dalla legale Alessandra Delrio.

La prima vittima del coronavirus nel Sassarese aveva manifestato sin dall’8 marzo di due anni fa tosse, febbre e stanchezza, a cui, nell’ultimo periodo, si era aggiunta la dispnea. Nel frattempo erano stati avviati alcuni contatti telefonici coi due medici di continuità assistenziale che avevano prescritto l’antibiotico ma senza visitare di persona il 51enne e senza sentirlo direttamente al telefono.

Da capire ora se il pubblico ministero deciderà di fare appello.

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