Una vecchia casupola abbandonata tra gli “utturini turritani”, antichi sentieri di campagna, camminamenti naturali ormai centenari che a Porto Torres conducevano nelle aree che fino a sessant'anni fa venivano coltivate a vigneto, un pezzo di storia lasciata nel degrado e nell’incuria, diventato un serio pericolo per i bambini che ci vanno a giocare.

In prossimità di via Aretino, all’interno di una delle casette composta da due piccoli spazi sopravvissuti nel tempo, in una stanza si trova un vecchio torchio del vino e nell’altra una sorta di cisterna in cui convogliavano le acque piovane utilizzate per fini domestici. “Un pozzo dove nei giorni scorsi alcuni bambini mentre giocavano hanno rischiato di caderci dentro – racconta uno dei residenti – un serbatoio profondo almeno sei metri, con all’interno un vascone d’acqua dove si raccoglieva un tempo l’approvvigionamento idrico per tutto l’anno, un grosso rischio per la struttura incustodita che, pare, sia di proprietà del Comune di Porto Torres”.

Un sistema di “scorte” d’acqua che consentiva, anche tramite vasca esterna, di lavare i panni domestici in un’epoca in cui ancora non esistevano le condotte idriche. Un’area incustodita e pericolosa che richiede una messa in sicurezza, un patrimonio comunque da valorizzare, testimonianza di una storia di produzione che senza un’opportuna tutela rischia l’estinzione.  

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