Solo pochi mesi fa il Comune di Porto Torres aveva avviato la procedura per l’affidamento delle indagini geologiche, necessarie a predisporre un progetto di consolidamento e di messa in sicurezza del costone roccioso che sorge tra l’Istituto superiore tecnico Nautico e piazza Amsicora. Ora sarà possibile intervenire grazie al finanziamento concesso dalla Regione Sardegna, pari a 130mila euro, risorse stanziate nell’ambito dei contributi  alle amministrazioni locali per la predisposizione degli studi di fattibilità e per la progettazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico in aree perimetrate del Piano per l'Assetto Idrogeologico (Pai).

Nei giorni scorsi l’amministrazione ha provveduto ad accertare il contributo, finalizzato a rafforzare il costone roccioso a tutela dell’area archeologica di proprietà del Mibact, a forte rischio di cedimento a causa dell’erosione costiera. Nel sito si trovano le tombe ad arcosolio, uno dei complessi funerari più importanti dell’antica Turris Libisonis. Un complesso di circa 50 tombe nella zona retrostante la scuola Nautico, ricavate nella collina calcarea, all’altezza dello Scoglio Lungo, utilizzate tra il III e il VII secolo d.C.

Scoperto da Guglielmo Maetzke nel 1963 in seguito a lavori di sbancamento che ne hanno seriamente compromesso la conservazione, il sito è formato da quattro ambienti adiacenti, nelle cui pareti si aprono numerosi arcosoli. Alcune delle sepolture individuate, distribuite tra sarcofagi e tombe a fossa, hanno restituito importanti oggetti di corredo. 

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