Incursione dei vandali nel complesso archeologico di Turris Libisonis. Approfittando dell’oscurità ignoti hanno scavalcato la recinzione, che delimita la zona archeologica di Porto Torres, e una volta introdotti all’interno hanno danneggiato le casette in legno di proprietà comunale, rimesse che custodiscono materiale appartenente al museo Antiquarium Turritano e alla Soprintendenza. Non paghi di questo dai vani hanno prelevato le sedie e le hanno disposte tra i reperti antichi accomodandosi, come se fossero nel soggiorno di casa, per chiacchierare ed osservare lo spettacolo senza autorizzazione. Alcune sono state sistemate all’interno di un’antica vasca mosaicata incuranti dei possibili danni che avrebbero potuto arrecare.

Una recrudescenza di atti incivili ai danni del patrimonio culturale. Non è la prima volta, infatti, che il sito è oggetto di incursioni vandaliche.

L’oltraggio al patrimonio archeologico è configurato come reato penale, a questo si aggiunge il danno erariale per aver invaso senza autorizzazione un’area che prevede il pagamento di un biglietto d’ingresso.

Il direttore dell’Antiquarium, Stefano Giuliani sottolinea che in altre occasioni la recinzione, danneggiata in alcuni tratti, ha facilitato l’ingresso degli estranei che lasciano evidenti tracce di sporco. Fortunatamente reperti e monumenti archeologici non sono mai stati intaccati seppure esposti a questo pericolo.

“Stiamo intervenendo per prevenire queste azioni attraverso un rinforzo della recinzione,  - assicura il direttore Giuliani - una cintura più efficiente e un sistema di videosorveglianza con telecamere collocate all’interno dell’area per garantire maggiore sicurezza e tutela dei cantieri”. 

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