Si arricchisce di nuovi preoccupanti particolari il caso della donna di Porto Torres di 62 anni ricoverata per un sospetto caso di trauma cranico all'ospedale Santissima Annunziata di Sassari e poi, dopo tampone preventivo, ritrovata positiva al Covid-19.

La donna era già risultata positiva al coronavirus a marzo, ma avrebbe omesso, a precisa richiesta, di ammettere questa circostanza al personale del 118 di Porto Torres, che le ha prestato i primi soccorsi, negando la circostanza anche al capo squadra.

Il personale del 118 non avrebbe l'obbligo di usare le attrezzature anti Covid in assenza sia di riscontri oggettivi che di parametri che farebbero supporre un contagio. Per cui i tre soccorritori si sarebbero trovati esposti ad un possibile contagio stesso e sono da ieri in isolamento preventivo, naturalmente senza alcun contatto con le famiglie. Vi dovranno rimanere per 14 giorni. Domani mattina verrà effettuato loro il primo tampone.

Questa la cronologia dei fatti, raccontati da un soccorritore del 118, che preferisce rimanere nell'anonimato: "Ci siamo recati a casa della signora verso l'1 e 30 del mattino di due notti fa - spiega -. Abbiamo iniziato le procedure standard anti Covid, a distanza di sicurezza. La signora ha negato di avere avuto sia sintomatologia Covid e non ha neanche ammesso la sua precedente positività".

"Quindi - continua - non abbiamo usato le attrezzature necessarie, esponendoci a un grande rischio. Ora siamo in isolamento e speriamo che gli esiti dei tamponi che ci effettueranno domani e negli altri giorni siano negativi. Abbiamo paura, nella speranza che simili comportamenti e omissioni non debbano più accadere. Siamo tutelati dalla sede centrale - conclude - ma dobbiamo essere tutelati anche dai cittadini".

La donna di Porto Torres si trova attualmente ricoverata nel reparto Malattie Infettive di Sassari.

Argentino Tellini

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Riceviamo e pubblichiamo:

"In riferimento all'articolo da voi pubblicato, la presente per smentire quanto dichiarato dall'operatore anonimo da voi intervistato.

L'operatore in questione ha fatto delle dichiarazioni non conformi alla realtà.

Tutti i soccorritori impiegati nel servizio di emergenza territoriale eseguono le istruzioni operative impartite da AREUS.

Queste istruzioni sono atte alla tutela del personale impegnato durante l'emergenza di natura pandemica da CoVid 19, istruzioni che prevedeono l'equipaggiamento con DPI (dispositivi di protezione individuale) adeguati alla gestione dell'intervento assegnato.

Anche nel caso in questione, in cui la paziente è risultata successivamente positiva al tampone una volta giunta in ospedale, affermiamo che l'intero equipaggio aveva indosso i dispositivi idonei, adatti al trasporto in sicurezza, in base allo stato di salute del paziente.

Ci dissociamo perciò da ciò che è stato dichiarato dal presunto operatore anonimo".

Martina Fiori, legale rappresentante Soccorso Sardo Sardegna
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