«Quando un’area geografica decide di puntare sul turismo, destina a questo importantissimo settore economico le aree che naturalmente si prestano alla realizzazione di strutture alberghiere e di servizi per le attività turistiche. Su questo argomento tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi 20 anni hanno convenuto su quelle che sono le zone della città da classificare come F (turistiche), ovvero le uniche che possono veramente cambiare in meglio le sorti di Porto Torres. Oggi stravolgere quelle indicazioni vuol dire rinunciare a fare turismo di qualità». Così il commissario straordinario della sezione Simon Mossa, del Partito sardo d’Azione di Porto Torres, Tore Fadda, dopo l’individuazione delle aree F destinate allo sviluppo turistico nel Piano urbanistico comunale, presentato nell’ultima commissione e discusso in aula, con cinque zone concentrate in prossimità di Balai Lontano, via Sassari alta e circonvallazione all’ingresso della città.

«Il Puc è il più alto e qualificante atto di pianificazione e programmazione urbana che condizionerà il futuro e le scelte della nostra città per i prossimi 30 anni», aggiunge Fadda. «Il Partito Sardo d’Azione di Porto Torres auspica che la massima Istituzione Civica, nel momento in cui sarà chiamata ad approvare definitivamente il Puc esprima un voto che sia coerente con la volontà popolare e non solo “coerente” con gli atti di una burocrazia regionale. Burocrati Regionali ai quali probabilmente non si è riusciti a far capire quali sono le esigenze di una comunità che ha sacrificato il 50% del proprio territorio per “ragion di stato” (l’Isola dell’Asinara, prima lazzaretto e poi carcere di massima sicurezza) e il 25% per un’industria che ha dato respiro e lavoro a un intero territorio». 

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