Un gruppo di anarchici ha manifestato contro il 41-bis in piazza della Consolata e davanti al palazzo del Municipio a Porto Torres.

Una protesta pacifica per chiedere la revoca del regime di detenzione per tutti i condannati al 41 bis, ma soprattutto per Alfredo Cospito, leader anarchico di 55 anni, in sciopero della fame da oltre 130 giorni e attualmente ricoverato in ospedale a Milano per problemi di salute. I manifestanti, circa una ventina, hanno appeso striscioni e distribuito manifesti nella piazza Umberto I, presidiata dai carabinieri e forze di Polizia, agenti che hanno accompagnato la manifestazione cominciata alle 17 nel centro cittadino. «Il carcere uccide» e «solidali con chi attacca lo Stato»: questi i messaggi contro l’ergastolo ostativo. «Significa non accettare in silenzio l’oblio di centinaia di uomini e donne murati vivi nelle carceri italiane», sostengono «e lo sciopero della fame di Alfredo Cospito è un attacco al silenzio che lo Stato vuole imporre». Il presidio in solidarietà con la lotta di Cospito ha pure un altro significato: «Complicità con il suo percorso politico che denuncia la repressione e le condizioni di vita sempre più difficili». 

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