Dalle abitazioni alle fabbriche la presenza di eternit nelle coperture e nelle strutture industriali mette in allarme la città di Porto Torres. L’amianto e il suo smaltimento sono ancora un problema irrisolto nel territorio cittadino e nell'intera area produttiva, nonostante la dispersione di fibre nell’aria rappresenta un rischio enorme per la salute pubblica. L’argomento portato più volte all'attenzione del consiglio comunale dal gruppo consiliare sardista, continua ad essere sottovalutato. Con l'obiettivo di verificare e intervenire su situazioni critiche, i consiglieri Bastianino Spanu e Alessandro Pantaleo chiedono al sindaco Massimo Mulas di dare avvio, sull’intero territorio comunale e industriale, al censimento obbligatorio degli edifici e suoli contenenti amianto (privati e pubblici), al fine di giungere ad una mappatura reale dei quantitativi di amianto presenti nel nostro territorio.

«In passato, in accordo con lo Spresal, una mappatura seppur sommaria dei siti cittadini contenenti amianto era stata fatta», sottolineano gli esponenti del Psd’Az. «Oggi occorre conoscere con precisione la reale dimensione del fenomeno per poter intervenire in maniera efficace. Si chiede inoltre di emanare un'apposita ordinanza per invitare cittadini e imprese a denunciare la presenza di amianto nelle loro proprietà». I consiglieri Spanu e Pantaleo chiedono che sia l’ufficio Ambiente a predisporre una scheda di auto notifica nella quale dovranno essere dichiarati, oltre a quelli personali, i dati dell’immobile in cui vi è presenza di amianto o materiale contenente amianto.

«Il modulo – precisano – dovrà essere redatto sulla base delle conoscenze in possesso del cittadino proprietario, senza necessità né di indagini specifiche né di essere controfirmato da alcun professionista, e consegnato all’Ufficio Ambiente del Comune». Sul piano dell’informazione alla popolazione. Al momento della consegna presso gli uffici comunali della scheda di auto notifica, i cittadini dovranno essere informati in modo sintetico sulle problematiche,  nonché sulle norme vigenti sul tema specifico» osservano i consiglieri sardisti.

Saranno quindi individuati gli enti ai quali il cittadino si può rivolgere per qualsiasi necessità inerente l’amianto e la sua opportuna rimozione. «Non è più accettabile che in una città industriale come Porto Torres, con migliaia di metri quadri di amianto depositati su edifici pubblici e privati, a tutt'oggi non si sia provveduto a censire in modo preciso e puntuale gli immobili con presenza di amianto», osservano i sardisti. All’ultimo bando promosso dalla Provincia di Sassari per ottenere un rimborso per le somme spese per lo smaltimento dell’amianto dagli edifici di proprietà privata, i cittadini che hanno presentato istanza di cofinanziamento (nella misura minima del 60% a fondo perduto), per lo smaltimento dell’amianto presente nelle loro proprietà sono stati soltanto 21, «pertanto occorre che l’amministrazione si attivi attraverso azioni di comunicazione più incisive». 

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