Indagini sulla sicurezza e staticità del Ponte Romano a Porto Torres, dove nei mesi scorsi è ritornato alla luce l’antico basolato, il piano stradale di epoca romana ripulito con attenzione dagli archeologi.

Nei giorni scorsi sono state avviate le indagini e prospezioni geologiche finalizzate a definire la struttura in fondazione del Ponte Romano e le eventuali emergenze archeologiche nell’area individuata all’interno del progetto di sistemazione idraulica del Rio Mannu.

Per il restauro e la riqualificazione del Ponte, lungo 135 metri caratterizzato da sette arcate, la somma finanziata è di 3 milioni e 350mila euro. Un progetto che ha come responsabile del procedimento l’architetto Patrizia Luciana Tomassetti.

La Soprintendenza ha effettuato le stirature tra i blocchi, per evitare quelle infiltrazioni dannose che potrebbero compromettere la stabilità del monumento. Le indagini sulla struttura del Ponte Romano sono concentrate nell’area identificata come “tronco critico” dal Piano di assetto idrogeologico della Regione, in quanto sede di fenomeni alluvionali a pericolosità elevata.

Il ponte romano è stato costruito sul rio Mannu, a circa 200 metri dalla foce, in uno slargo che viene superato con 7 arcate con diversa luce, decrescenti, e che si adattano alla pendenza del terreno. Attualmente il ponte presenta lesioni importanti in alcune arcate, una situazione già evidenziata più volte e che pone preoccupazioni rispetto alla stabilità della struttura. 

© Riproduzione riservata