Chiunque abbia un po' di dimestichezza con la storia del calcio della provincia di Sassari non può non ricordare Vincenzo Camoglio, giocatore e gentiluomo. Malato da tempo ci ha lasciato ieri sera, all'età di 74 anni. Era nato infatti a Porto Torres il 2 dicembre 1946 e della città turritana è stato uno degli alfieri dello sport. Figlio di Alfredino Camoglio, spedizioniere e pioniere del calcio portotorrese negli anni 30 con la Filippo Corridoni, Vincenzo è cresciuto calcisticamente, ad inizio anni 60, nella Turris di Porto Torres ( formidabile fucina di campioncini).

In seguito ha militato nella Josto Turritana  e nel Porto Torres, con cui nel 1971 ha ottenuto la storica promozione in Eccellenza. Successivamente uno sfortunato campionato in serie C con la Torres, il ritorno col Porto Torres e il passaggio alla mitica Sardegna Sassari del presidente Perez.

Poi altri splendidi campionati nell'Usinese e la fine dell'attività agonistica nel Nurra Li Piani.

Vincenzo Camoglio iniziò la carriera da stopper (allora si chiamava così il difensore centrale), ma diede il meglio di sé da ala sinistra. Sulla fascia d'attacco Camoglio poteva esprimere le sue doti migliori: la progressione, il controllo della palla in velocità e la precisione nel tiro.

Vincenzo Camoglio negli anni da calciatore (foto Tellini)
Vincenzo Camoglio negli anni da calciatore (foto Tellini)
Vincenzo Camoglio negli anni da calciatore (foto Tellini)

Giocatore di una correttezza esemplare, è stato sempre tra i beniamini del pubblico. Durante la militanza calcistica Vincenzo Camoglio ha cominciato la sua vita lavorativa come impiegato contabile nelle varie aziende turritane, sino alla pensione. Negli anni ‘70 e ‘80 l'esperienza di Consigliere comunale nelle fila della Democrazia Cristiana.

Nel tempo libero encomiabile l'impegno come collezionista e ricercatore di reperti storici cittadini, nonché autore di un libro sul calcio turritano. Vincenzo Camoglio era quindi un vero figlio di Porto Torres, città in cui era amatissimo, per il suo stile di vita e per il suo carattere mite e disponibile con tutti. Con lui se n'è andato un pezzo di storia turritana, quello della irripetibile epopea industriale e di valori che si stanno estinguendo. Vincenzo Camoglio lascia sua moglie Efisia e tre figlie.
 

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