Assoluzione con formula dubitativa per Fabiano Saba, accusato dell'omicidio colposo e occultamento di cadavere di Antonio Masia, morto nello stabilimento Gesam di Sassari il 25 luglio 2022.

A chiederla, stamattina davanti al gup Sergio De Luca, la pm Maria Paola Asara che ha ritenuto non sussistere le prove, aldilà di ogni ragionevole dubbio, della responsabilità di Saba.

Di parere opposto gli avvocati di parte civile Francesca Fiori e Daniele Alicicco. Luca Sciaccaluga, l'avvocato difensore, ha affermato che esistono almeno sei opzioni alternative a quelle che sostanzierebbero l'accusa contro Saba. Riferendo tra l'altro che la morte per schiacciamento di Masia non è compatibile con il "merlo", il muletto che avrebbe colpito l'uomo. Per il legale l'uomo potrebbe inoltre essere deceduto in altro luogo dell'azienda e, oltretutto, se si colloca il decesso del lavoratore tra le 13.40 e 13.50, non poteva includere la responsabilità di Saba, impegnato in altra attività. Il gup ha rinviato a dicembre per repliche e sentenza. 

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