Oltre 150 bambini iscritti per il casting dello Zecchino d’oro, tenutosi ieri a Sassari nell’unica tappa sarda, e per la prima volta nel capoluogo turritano, di selezione delle voci per il più celebre concorso canoro per i bimbi d’Italia giunto alla 66esima edizione.

A organizzare l’opportunità, nel teatro dei Cappuccini, il coro Sant’Agostino Padre Marco Fabbri, dal 2001 affiliato alla galassia dell’Antoniano di Bologna, insieme a Wobinda produzioni e Lapo Panelli che si è occupato dei provini dei piccoli.

«Abbiamo un forte legame con questa terra», spiega  Panelli, «e in ogni edizione c’è sempre una voce sarda». Come si spiega il successo dello Zecchino d’oro? «Coi valori che sono nelle canzoni e che i bambini riconoscono insieme ai genitori. Messaggi di pace, affetto, amicizia, che l’Antoniano promuove da sempre».

Le condizioni per partecipare erano avere dai 3 ai 10 anni e, come riferisce Luisa Abis del Coro di Sant’Agostino, «l’amore per la musica. E sono i bambini a spingere i genitori a venire e provare. Sanno perfettamente cosa vogliono».

Grande è il loro entusiasmo, in particolare durante il canto dei brani. «Le canzoni più gettonate sono-  afferma Marina Mura, co-organizzatrice- Moscerino, Volevo un gatto nero e l’ultima vincitrice dello Zecchino,  Panda con le ali». Alle “Tagliatelle di Nonna Pina” il coro è sia dei piccoli che dei grandi in una sorta di rito collettivo giocoso che accomuna tutti i presenti aldilà dell’età.

La prossima edizione dello Zecchino d’oro, secondo quanto trapela, dovrebbe tenersi  a dicembre e chissà non trionfi proprio una voce esibitasi ieri.

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