Una foto sbiadita dal tempo, in alto in piedi sulla destra, assieme ai compagni di squadra che lo amavano, innanzitutto come persona.

Così a Porto Torres, a Stintino e non solo, viene onorato Andrea Paulesu, 50 anni, ex difensore della Turris, a cavallo degli anni 80 e 90. Era la Turris dei dirigenti Gianni Andolfi, Mario Lopez, Antonio Carboni e Alfredo Bracaccia, solo per citare alcuni nomi, una scuola di vita prima che di calcio.

Andrea, nei tristi giorni del Coronavirus, se n'è andato ieri mattina nella sua abitazione di Ezzi Mannu, presso Stintino, per colpa di un infarto fulminante, che non gli ha concesso scampo. Lascia la moglie Giuseppina e due figli. Paulesu lavorava in un maneggio in Toscana e aveva finito il contratto.

Oltre al calcio i cavalli sono sempre stati la sua passione e contava di aprire un'attività in casa . Da giocatore Andrea, mancino naturale, viene ricordato come un terzino-stopper roccioso, insuperabile nello stacco aereo e rigido nella marcatura, ma sempre corretto, con avversari e compagni.

Un infortunio al ginocchio lo aveva costretto ad interrompere l'attività. Poi il lavoro, la gestione di un'importante attività commerciale a Stintino, quindi l'impiego nel maneggio toscano. Andrea negli anni scorsi era anche riuscito a superare una brutta malattia. Il suo decesso improvviso ha lasciato nello sconforto la famiglia e i tanti amici che nel sassarese ne hanno apprezzato le doti sportive e soprattutto umane.

"Da Andrea mai una parola fuori posto, mai uno screzio - afferma Luca Carta, uno dei suoi allenatori nelle giovanili -. Ieri ci lasciato non solo un ex bravo difensore, ma un grande uomo".
© Riproduzione riservata