Si blocca il processo in Corte d'assise d'appello a Sassari per l'omicidio di Zeneb Badir, la donna marocchina di 34 anni massacrata di botte in uno stazzo di Baia Sardinia, nel Comune di Arzachena il 23 luglio 2018.

Per il delitto sono stati condannati in primo grado a 21 anni di reclusione per omicidio volontario due connazionali della vittima: Jalal Hassissou, di 41 anni, difeso dall'avvocato Cristina Cherchi, e Soufyane El Khedar, di 37, patrocinato dall'avvocato Agostinangelo Marras.

Al processo d’appello però un testimone chiave si è dileguato nel nulla: si tratta dell’ex compagno di cella di Hassissou, a cui l’imputato avrebbe riferito di essere l'unico responsabile del femminicidio. La Corte presieduta dal giudice Salvatore Marinaro, a latere Plinia Azzena, oggi ha dovuto prendere atto dell'irreperibilità dell’uomo.

Avvistato in Brasile sino a qualche tempo fa, ora sembra sparito. La Corte ha aggiornato l'udienza al 27 settembre per verificare se si riuscirà a trovarlo e dunque sciogliere le riserve sulle istanze della difesa.

La vittima, madre di tre bambini, fu colpita barbaramente dentro il bagno dello stazzo di Lu Calcinaiu. Morì per le ferite riportate.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata