Un sito archeologico prenuragico scoperto per caso nei primi anni Ottanta, oggetto di indagini nel 1983 e nel 2001 e poi quasi dimenticato. È la necropoli ipogeica di Montalè, situata a ridosso di alcune palazzine, nel quartiere di Li Punti di Sassari, costituita da sei ipogei, che presentano le stesse caratteristiche delle domus de Janas, scavate in un bancone di roccia calcarea.

«Un sito di interesse internazionale che, ad oggi, risulta essere chiuso ed abbandonato a se stesso», sottolinea Marco Dettori, il consigliere di Futuro Comune di Sassari, intervenuto in consiglio per segnalare lo stato di totale abbandono nel quale versa la necropoli di Montalè.

La risposta è giunta dall’assessore all’Ambiente, Antonello Sassu che ha assicurato l’intervento di ripristino delle condizioni di decoro. «In maniera generica senza indicare in quali termini» precisa Dettori «mentre dall’assessore alla Cultura silenzio tombale».

Alcune aree appaiono degradate, come la tomba V, quella che riveste maggiore interesse, per la presenza, nel vano principale, di decorazioni architettoniche e figurative scolpite a basso rilievo nella roccia. «Abbiamo dei tesori dal valore inestimabile» aggiunge il consigliere «quindi è nostro dovere tutelarli, valorizzarli e renderli fruibili. Non è accettabile che rimangano ostaggio dell’incuria». 

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