È stata rinviata a settembre l’audizione in Corte d’assise a Sassari di Fabio Farci e Lillina Mancuso, i genitori di Massimiliano Farci, 55enne di Assemini alla sbarra per il femminicidio di Alghero: la sua compagna, Speranza Ponti, è stata rinvenuta morta nel gennaio 2020, il corpo era stato fatto ritrovare dallo stesso imputato diverse settimane dopo la scomparsa, in una zona periferica.

Lui si è sempre dichiarato innocente e sostiene che la donna si sia uccisa.

I genitori per motivi di salute non erano presenti oggi, hanno fatto avere un certificato medico per il padre, mentre l’assenza della moglie è stata giustificata con l'impossibilità di lasciare da solo il marito.

In aula non c’era neanche Manlio Prainito, l’ex marito della vittima, che vive fuori dalla Sardegna e non è riuscito a tornare. Anche lui verrà ascoltato a settembre.

Mentre oggi hanno deposto due testimoni: la prima è Francesca Serra, ex dipendente di Farci, che ha lavorato nella sua pizzeria a dicembre 2019, proprio nel periodo che coincide con la scomparsa di Speranza. "Farci era nervoso e stressato in quei giorni", ha detto la donna rispondendo alle domande dei pm, Angelo Beccu e Beatrice Giovannetti, dell'avvocato Daniele Solinas (difensore del 55enne) e degli avvocati di parte civile, Stefano Carboni ed Edoardo Morette. "Era un tipo molto socievole con la clientela, cordiale con tutti, tanto che a volte Speranza si infastidiva se si intratteneva a lungo con le clienti", ha continuato.

L'altra teste, Angela Paddeu, amica di lunga data della vittima, ha parlato di Speranza come di una persona che "aveva paura di tutto, ma era molto decisa. Diceva di essere felice, ma io ero contraria che si legasse a Farci perché lo conosceva da poco tempo. Per questo avevamo avuto discussioni e ci eravamo allontanate". Il processo riprenderà il 20 settembre.

(Unioneonline/s.s.)

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