Non si arresta la polemica per la decisione di trasferire i pazienti e il personale medico dall'ospedale Alivesi di Ittiri rispettivamente a Ghilarza e Alghero.

Dopo la rabbia del sindaco Antonio Sau, ora la polemica arriva in Consiglio regionale dove la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle ha presentato un'interrogazione urgente all'assessore alla Sanità, Mario Nieddu, e al presidente Christian Solinas.

“É un episodio assurdo e vergognoso quello che sta avvenendo in queste ore all'ospedale di Ittiri, dove è già iniziato lo smantellamento del reparto di Lungodegenza per poter reperire medici e infermieri da destinare al reparto Covid in allestimento all'ospedale di Alghero. Un reparto ancora vuoto per il quale Ats ha deciso di sacrificare e sconvolgere le vite di una ventina di ricoverati. Senza remore e senza alcun rispetto per i diritti dei malati e delle loro famiglie – ha dichiarato l'esponente pentastellata che chiede la sospensione dei trasferimenti -. Incredibilmente la storia si ripete: dopo un anno e mezzo di pandemia su decisione di Atse senza preavviso, è iniziato il trasferimento dei pazienti dell'ospedale di Ittiri verso le strutture di Sorgono e Ghilarza, distanti anche 100 chilometri dal nosocomio ittirese”.

A rincarare la dose anche Gianfranco Ganau del Partito Democratico: “La decisione del Commissario che di fatto priva la cittadina e il territorio di un presidio essenziale a garantire il diritto alla salute, motivata dall’urgenza temporanea di potenziare il reparto Covid di Alghero non può pesare sulle fragili vite di persone già duramente provate e su un territorio, quello del nord ovest dell’Isola, che ha già subito e paga l’evidente assenza di seria programmazione e gestione della sanità. Quel che appare ancora più incredibile che della chiusura non sia stata data comunicazione neanche al Sindaco che come noto è la massima autorità in campo sanitario né siano stati avvisati per tempo i familiari dei pazienti. Un modo di procedere incivile che tra l'altro priva di una importante valvola di sfogo i reparti di medicina di Sassari ed Alghero, sovraccarichi di pazienti”.

Sulla vicenda prende posizione anche il comitato regionale La Sanità si cura: “La battaglia dei familiari, che pure non ha impedito il trasferimento di una decina di pazienti, anche all’insaputa delle loro famiglie, rappresenta a nostro avviso un precedente importante. E’ la prima volta infatti che un gruppo di cittadini ostacola la soppressione di un servizio sanitario territoriale dell’importanza del reparto dell’ospedale di Ittiri, opponendosi al trasferimento dei degenti e alla destinazione del relativo personale ad altri presidi. Esortiamo le amministrazioni comunali, i consiglieri regionali, i sindacati, gli ordini delle professioni sanitarie, le associazioni di malati a schierarsi al fianco di questa battaglia e ad adoperarsi per contrastare questa e le altre decisioni con cui i vertici della sanità sarda da una parte sostengono con robusti finanziamenti i presidi e le strutture sanitarie private e dall’altra negano sistematicamente ai cittadini dell’isola l’irrinunciabile diritto alle cure - adeguate e accessibili a tutti, diventate in Sardegna ormai privilegio per pochi”.

"Una chiusura - spiega la segretaria territoriale di Fsi Usae, Mariangela Campus - avvenuta senza preavviso e che, oltre l'organizzazione sindacale, ha colto di sorpresa il personale stesso e l'Amministrazione Comunale. I pazienti sono stati trasferiti nelle strutture di Bosa e Ghilarza con gravi disagi per loro e per i familiari. A nulla sono serviti gli sforzi fatti da medici, infermieri ed Oss che, in questo periodo, hanno rinunciato ai riposi e fatto slittare le ferie pur di assicurare l’operatività della Lungodegenza. Il reparto serviva come valvola di sfogo necessaria per alleggerire i reparti di area medica dell’Aou di Sassari che versano in condizioni disperate per l’incremento delle barelle. Non si sopperisce alla carenza di personale chiudendo reparti per recuperare una manciata di risorse da spostare altrove".

© Riproduzione riservata