Giorgia Pinna ha 17 anni ed è affetta da una forma di autismo di tipo tre. Vorrebbe tornare a scuola, a Sassari, ma non può perché a Ittiri (paese dove risiede) manca un pulmino. Il bando provinciale per affidare il servizio è andato deserto e, come racconta la madre Maria Luisa Scanu,  «le ragioni forniteci in questi mesi, sono diverse e legate a bandi e ad una serie di problemi finanziari». 

E proprio Scanu, attraverso i social, racconta il disagio per la famiglia e, soprattutto, per Giorgia:  «La scuola è iniziata il 13 settembre e ci è stato detto che il servizio di accompagnamento per i ragazzi dei comuni limitrofi alla città non è attivo. Giorgia ha frequentato solamente dieci giorni di lezione, quando l’abbiamo accompagnata noi familiari». 

Prosegue Scanu: «Giorgia, viste le sue patologie, ha particolarmente diritto a beneficiare dei servizi. Con l’adeguata assistenza al seguito. Ci interessa che nostra figlia possa andare a scuola come tutti i ragazzi». 

La madre, esausta, ribadisce a chiare lettere: «Ci siamo stancati di questa situazione assurda. Ci dicono che avremo diritto al rimborso sui viaggi che stiamo sostenendo con la nostra auto. A noi non ci interessa. Vogliamo solo che riparta un sevizio essenziale». 

Per Giorgia poter andare a scuola è «motivo di inclusione sociale, terapia, riabilitazione. Non è solo il trasporto, ma tutto l’insieme», sottolinea Scanu. 

Ma i problemi non finiscono qui. Dalla video-denuncia emerge che per accompagnare Giorgia alle lezioni si debba essere necessariamente in due. Mentre uno guida l’altro deve accudire la giovane.  

Per i genitori non mancano nemmeno i disagi lavorativi, fra permessi e richieste ferie: tutto per non lasciare sola la figlia.  Non manca l’accorato appello finale: «Chiediamo che si possa intervenire immediatamente ripristinando il trasporto. È necessario per Giorgia e tutti i ragazzi che come lei vivono queste problematiche». 

© Riproduzione riservata