Il pugile Tore Erittu incontra i giovani della Torres: «Il talento non basta, occorrono sacrifici e rispetto delle regole»
L’ex campione italiano e del mediterraneo dei massimi leggeri, oggi tecnico che insegna anche come affrontare la vitaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L'allenamento costante, la voglia di migliorarsi e la capacità di superare i momenti difficili hanno contraddistinto non solo la carriera ma anche la vita di Tore Erittu, ex campione italiano e del mediterraneo dei massimi leggeri e oggi tecnico che insegna non solo il pugilato ma anche come affrontare la vita.
Questo pomeriggio Tore Erittu ha incontrato i ragazzi dell’Under 16 rossoblù presso lo stadio Vanni Sanna nell’ambito del Progetto Sef Torres ideato dalla Fondazione Sef Torres. All’incontro hanno partecipato anche il presidente del Club Stefano Udassi, il presidente della Fondazione Umberto Carboni, il Responsabile del Settore Giovanile Luca Raineri ed il Responsabile Comunicazione Filippo Migheli. Il tema dell’incontro si è focalizzato sul concetto di sacrificio e rinuncia nel mondo del calcio e dello sport.
Il pugile ha raccontato: «Da piccolo e nel giro della Nazionale stavo ad Assisi e non c’era nulla. Mi rupi il crociato ed ebbi problemi con l’allora tecnico della nazionale Damiani. Ho superato tanti momenti difficili e difficoltà che oggi mi hanno portato ad essere ciò che sono. Ho affrontato problemi al cuore e perso persone importanti nella mia vita. La mia prima sconfitta da professionista mi ha cambiato dentro».
Tore Erittu ha detto ai ragazzi: «Siate padroni del vostro tempo. Nello sport è fondamentale darsi degli obiettivi e crederci fino in fondo. Per farlo bisogna esserci con la testa e volersi migliorare ogni giorno di più perché il talento non basta e servono sacrifici e rispetto delle regole. Ci vuole impegno, poca superficialità, si vince e si perde di squadra, mai dare la colpa al nostro compagno altrimenti il successo non arriva. Scegliete con chi stare, sempre, e non abbiate paura di stare con i deboli che possono darvi grande forza. Oggi insegno ai ragazzi a lottare per i propri sogni perché nella vita nulla è facile e bisogna sudarselo».