La pm Erica Angioni ha ribadito, ieri in tribunale a Sassari, le richieste di condanna per le due dottoresse di Ozieri che ritiene responsabili della scomparsa del piccolo Gian Piero.

Morto a 17 mesi ad Alà dei Sardi il 28 febbraio 2018, nella casa dei genitori in cui era appena ritornato dopo una visita nell’ospedale ozierese dove era stato controllato da un medico del pronto soccorso e da una pediatra. La pm ha chiesto per la prima un anno e 4 mesi e per la seconda due anni di reclusione, entrambe imputate per colpa medica.

Per l’accusa le due si resero colpevoli di un errore diagnostico perché non trattarono il piccolo con l’ossigenoterapia. Il bambino si aggravò improvvisamente una volta ritornato nell’abitazione, morendo poche ore dopo nonostante l’intervento dei sanitari.

Nel corso del procedimento sono state compiute quattro perizie per stabilire le cause del decesso ed eventuali responsabilità, l’ultima delle quali chiesta dal giudice Antonio Spanu e fatta dagli esperti dell’ospedale Gaslini di Genova. E, a parere della difesa, rappresentata dagli avvocati Marco Manelli, Nicola Satta e Paolo Spano, quest’ultima avrebbe dimostrato l’innocenza delle proprie assistite rivelando che, a causare la scomparsa del piccolo, sarebbe stata una compromissione multiorgano e che la somministrazione di ossigeno non avrebbe salvato Gian Piero. Il giudice ha rinviato a luglio per le repliche e la possibile sentenza.  

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