L’accordo tra Regione e ministero dell’Ambiente non si trova e il Parco nazionale dell’Asinara resta ancora senza un presidente. Così da sette anni ormai.

L’incarico dell’attuale commissaria straordinaria, Gabriela Scanu, in scadenza il 2 marzo, potrebbe essere prorogato, oppure da Roma potrebbero decidere di conferire il mandato ad un altro commissario in attesa della nomina di una guida ufficiale.

Nominata tre anni fa, il 26 febbraio 2020, l’incarico della commissaria viene rinnovato ogni sei mesi. Ci pensa lei a mandare avanti l’Ente, in attesa che la politica trovi un accordo su questo o quel nome. Sostenuta da un direttore del parco, Vittorio Gazale, e dal personale ormai ridotto all’osso, amministra un parco nazionale di 52 chilometri quadrati senza un consiglio direttivo, scaduto il 15 gennaio 2020.

Dopo l’ultimo presidente, Pasqualino Federici, dal 5 aprile 2016 al 29 febbraio 2020 le funzioni di presidente sono state assolte dal vice, Antonio Diana, eletto all’interno dell’organo direttivo. Da allora il parco è privo di una governance, in grado di dare impulso ad uno sviluppo turistico e alla programmazione di una risorsa inestimabile per il territorio del Nord Ovest della Sardegna che deve essere tutelata e valorizzata. Il presidente della Regione, Christian Solinas nel suo ultimo incontro con il presidente della commissione speciale Asinara, Bastianino Spanu, aveva sottolineato che tra gli obiettivi della giunta «vi è quello di accelerare la procedura di nomina del presidente e del direttivo dell’Ente Parco, in accordo con il ministero dell’Ambiente». 

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