La minoranza regionale spara a palle incatenate contro la gestione della sanità da parte della governance Solinas. Stamattina, nella sede del Pd sassarese, il democrat Gianfranco Ganau, la pentastellata Desirè Manca e Daniele Cocco di Liberi e Uguali, in rappresentanza di tutta l’opposizione, hanno denunciato una lunga serie di criticità del sistema sanitario.

«Quello che sta accadendo ha dell’incredibile - attacca Ganau - la mancata proroga dei contratti dei medici delle Usca e dei medici interinali ha comportato una serie di disagi in termini di assistenza. Come il blocco dell’hub vaccinale di Sassari, del servizio di necroscopia, o la possibilità di assistenza dei pazienti Covid fragili». La responsabilità, secondo il centrosinistra, sarebbe tutta dell’assessore alla Sanità Carlo Doria al quale vengono imputate «scelte scellerate» e il tentativo di spostare l’attenzione sulla telemedicina: «Siamo tutti d’accordo, ma non c’entra niente e non risolve i problemi generati».

Si parla apertamente di «disastro» e della necessità di risposte adeguate anche in merito all’adesione dei sanitari ai servizi di continuità assistenziale: «Ci vogliono incentivi economici - sostengono i tre - un medico di guardia medica è pagato 20 euro all’ora contro gli 80 dei cosiddetti medici a gettone. È vergognoso». Per Cocco è poi necessario partire dalla “base”: «Bisogna mettere mano alla legge 24 e dare autonomia, anche finanziaria, alle aziende sanitarie perché non è pensabile che Ares, che avrebbe dovuto decentrare i servizi e le attività, stia accentrando anche più dell’Ats».

Ci sono poi gli atti aziendali nel mirino, su cui «l’assessore dovrebbe apportare modifiche, e ci riferiamo a quello dell’Asl di Sassari, sul quale dovremmo tornarci sopra per dare pari dignità ai presidi ospedalieri, tra cui quello di Ozieri».

Bilancio negativo anche per Manca che critica il «declassamento del reparto di psicologia dell’Aou di Sassari, il non riconoscimento del codice rosa e tutti i milioni di euro governativi per abbattere le liste d’attesa che non sono mai stati spesi». Ora si attende che l’assessore risponda e, dichiarano i consiglieri, sia disposto a condividere i percorsi per riparare alle storture della sanità regionale.

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