Fulvio Baule uccise i suoceri con l’ascia, la difesa ricorre in appello contro l’ergastolo
In primo grado esclusa la premeditazione, contestate le aggravanti della crudeltà, dell’aggressione alla ex moglie (la ridusse in fin di vita) e del reato compiuto davanti a minoriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Nessuna aggravante della premeditazione per il duplice omicidio Saladdino». Lo ha escluso il giudice della Corte di Assise del Tribunale di Sassari, Massimo Zaniboni, come precisato nelle motivazioni della sentenza di ergastolo emessa, l’11 giugno scorso, nei confronti di Fulvio Baule, muratore 42enne di Ploaghe che, il 26 febbraio 2022, uccise con l’accetta i suoceri, Basilio Saladdino e Liliana Mancusa, riducendo in fin di vita la ex moglie, Ilaria Saladdino.
Un massacro commesso in via Principessa Giovanna, a Porto Torres. Nel dispositivo depositato dopo 90 giorni dalla sentenza, si sottolinea che «con riferimento all’aggravante della premeditazione, deve affermarsi come questa non sia stata contestata per tutta l'istruttoria dibattimentale e, quindi, come non possa tenersene conto nella valutazione della responsabilità dei reati contestati». Il giudice non ha riconosciuto neppure l’aggravante dei futili motivi, mentre è stata accolta quella della crudeltà, per il tipo di arma usata e per le modalità di azione, un’accetta impugnata a due mani con un numero tale di colpi inferti alle vittime «a testimonianza della malvagità, della insensibilità morale e della particolare ferocia».
Infine l’aver svolto l’azione su tre persone, con le stesse modalità, in rapida successione, procurando ulteriore sofferenza nell’assistere alla uccisione del proprio caro in modo crudele. Accolta anche l’aggravante dell’aver commesso il reato alla presenza di minori, due gemellini che allora avevano appena un anno di età, entrambi figli di Ilaria Saladdino e Fulvio Baule. L’ulteriore circostanza dell’aggravante è stata riconosciuta per aver aggredito il coniuge, la ex moglie da cui si stava separando. La Corte ha respinto, inoltre, la concessione delle attenuanti generiche richieste dall’avvocato difensore Nicola Lucchi, il quale all’esito delle motivazioni della sentenza ha valutato di ricorrere in appello.
Per la responsabilità degli atti criminosi commessi, in aggiunta alla pena dell’ergastolo, l’imputato Baule è stato condannato anche l’isolamento diurno per un anno, oltre al pagamento di tutte le spese processuali e delle provvisionali ai familiari delle vittime che si erano costituiti parti civili, con gli avvocati Silvia Ferraris e Gian Mario Solinas.