Falsi video hard con il viso di Giorgia Meloni: la premier testimonia a Sassari da remoto
Martedì nuova udienza del procedimento che vede imputato un 40enne per diffamazione. La presidente del Consiglio chiede un risarcimento di 100mila euroPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Prosegue a Sassari il processo ad Alessio Scurosu, il 40enne accusato di diffamazione per aver pubblicato su un sito porno statunitense dei video contraffatti apponendo il volto della premier Giorgia Meloni sui corpi dei protagonisti di scene hard.
Nella prossima udienza, in programma martedì mattina, è attesa la testimonianza proprio della presidente del Consiglio dei ministri, costituitasi parte civile e chiamata a deporre come parte offesa.
Da quanto si apprende, la premier non sarà presente in aula ma dovrebbe testimoniare in videoconferenza direttamente da Roma.
L'udienza è stata fissata per le ore 13 e vista la necessità della testimonianza da remoto, si svolgerà nell'aula della Corte d'assise, dotata delle strumentazioni necessarie per il collegamento in diretta.
Meloni, assistita dall'avvocata Maria Giulia Marongiu, ha già annunciato la richiesta di risarcimento danni per 100mila euro, che saranno destinati al fondo del ministero dell'Interno per le donne vittime di violenza.
Nell’indagine, iniziata nel 2020, è stato coinvolto anche Roberto Scurosu, padre di Alessio, 73 anni.
L’uomo ha già chiesto e ottenuto dalla giudice Monia Adami la messa alla prova e l'affidamento all'Ufficio di esecuzione penale esterna, per un programma di lavoro di pubblica utilità della durata di 4 mesi da svolgere presso l'Unione italiana ciechi e ipovedenti.
(Unioneonline)