La Casa della Divina Provvidenza di Sassari perde alcuni suoi ospiti. Altri due pazienti, questa mattina, hanno lasciato l’istituto di via Sant’Anna per raggiungere Casa Serena, la struttura comunale che, al momento, dovrebbe accogliere nel complesso circa 13 anziani, tutti quelli che hanno la convenzione con il Comune.

Un esodo che procede proprio nel giorno previsto per il trasferimento di tutti gli ospiti, conseguenza del fallimento della Fondazione sancito dal tribunale a fine 2023, e dell’invito del curatore fallimentare rivolto ai familiari affinché provvedano ai propri cari entro oggi. Ultimatum dettato pure dall’inagibilità dell’istituto che perdura da tempo.

«Noi abbiamo presentato - dichiara Fabio Fadda, avvocato dei parenti degli anziani - un’istanza al giudice del tribunale fallimentare perché ci dia una proroga».

Sarebbero circa 25 le persone rimaste nella Divina Provvidenza che hanno davanti a sé solo tre possibilità: andare in una Rsa, in una comunità integrata o raggiungere le case dei propri parenti. Eventualità non sempre percorribili. «Come possono mandare mio zio in una comunità di Anela?- si chiede ad esempio una signora- È troppo lontano».

Le rette poi, dai 2mila euro minimo fino ai 2800 e oltre, non sono alla portata dei familiari. «Purtroppo però - aggiunge Fadda - non ci sono nemmeno posti né nelle Rsa della provincia né in quelle regionali». Un contesto drammatico anche per i circa 20 lavoratori e lavoratrici della Divina Provvidenza in attesa della lettera di licenziamento. «Non abbiamo ancora ricevuto nulla», dichiarano infatti, anche perché l’incontro con l'esame congiunto con il curatore e i sindacati dovrebbe avvenire in settimana. Nel frattempo sono previsti altri trasferimenti in settimana così come la chance, a questo punto sempre più improbabile, di un miracolo dell’ultima ora che mantenga aperta la Casa e intatti i posti di lavoro e la permanenza degli ospiti rimasti.

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