Disagio adolescenziale e incidenza delle droghe a Sassari. Questi i temi trattati, nei giorni scorsi in V Commissione comunale, dal direttore del SerD, il professor Paolo Milia, invitato dalla presidente Virginia Orunesu e dall’assessore ai Servizi sociali Gianfranco Meazza.

“Nel 2022 - afferma Milia a Palazzo Ducale - abbiamo assistito 1935 persone nella struttura Area dipendenze patologiche dell’Asl”. Tra questi diversi minorenni che, così come per gli adulti, sono per la maggior parte maschi in una percentuale del 96%. “Cominciano dodicenni alle scuole medie con la cannabis - riferisce lo psichiatra- un ragazzo su quattro ne fa uso”.

La sequenza vede poi passare i giovani all’alcol, alla cocaina e, infine, alla sempreverde eroina. “È una droga vecchia ma in città la fa da padrona”. E sono circa un migliaio le persone trattate per il consumo della “brown sugar”.

“C’è però un mondo sommerso di tossicodipendenti che non accede ai nostri servizi, spesso per vergogna. Eppure da noi l’ingresso avviene nel completo anonimato”. Preoccupa tra i ragazzi l’assunzione di sostanze i cui effetti talvolta si traducono in vere e proprie psicosi: “Con frequenti ricoveri a Sassari in psichiatria dovuti ad allucinazioni, dispercezioni, e pensieri persecutori”.

La provenienza sociale di chi fa uso è poi trasversale e include anche le classi agiate: “Abbiamo tra l’altro notato che i divorzi traumatici dei genitori possono causare uno sviluppo problematico della personalità nei figli”.

Per i rimedi ci sono i trattamenti psicologici offerti proprio dal SerD grazie a un’équipe multidisciplinare. “Però - interviene l’assessore Meazza - serve anche sostenere le famiglie, che sono sempre più instabili e fragili. E’ uno dei punti delle politiche della nostra amministrazione insieme al recupero del rapporto diretto con scuola e istituzioni.”

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