Donna di 85 anni “spilla” 15mila euro a un ottantenne, poi lo denuncia per stalking: il processo a Sassari
Appostamenti e telefonate continue, ma secondo la difesa era per recuperare i soldi che le ha dato durante un lungo rapporto telefonico che c’è stato tra i due ed è durato anniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
85enne accusa 80enne di atti persecutori in un paese dell’hinterland sassarese. Si è giunti alla discussione, oggi in tribunale a Sassari, di una vicenda in cui un’anziana vedova ha accusato un uomo appena più giovane di averla molestata e perseguitata tra 2016 e 2017 con telefonate scurrili e appostamenti sotto casa.
Una versione ripercorsa dalla pm Lara Senatore che ha ricordato la “relazione” telefonica intercorsa tra i due per diversi anni prima dell’epilogo giudiziario chiedendo l’assoluzione, con formula dubitativa, dell’imputato. Per Salvatore Castronuovo, avvocato della difesa, quanto dichiarato dalla donna non coinciderebbe con quanto accaduto. Ovvero un rapporto vissuto per quattro anni al telefono, dal 2013 al 2017, così da non destare pettegolezzi nel piccolo paese, con la donna che avrebbe fatto diverse richieste di soldi all’80enne ricevendo in cambio 15mila euro in contanti.
Ma quando l’uomo, sostiene il legale, ha richiesto indietro il denaro, corrisposto peraltro senza mai rilasciare ricevute, l’anziana si sarebbe pian piano eclissata senza più rispondere alle chiamate. Rivoltosi infine a un avvocato l’uomo fa recapitare un’intimazione di pagamento alla vedova ricevendo in cambio una denuncia per stalking dove si sosteneva che l’uomo l’aspettava sotto casa, faceva su e giù con la propria automobile davanti all’abitazione dell’85enne ma, soprattutto, la tempestava di telefonate.
Per il difensore si tratta di accuse non corroborate da alcuna evidenza e, per quanto riguarda le chiamate relative al 2016, si sarebbe appurato che duravano parecchi minuti, tempi incompatibili con l’interruzione immediata dichiarata dalla signora. Il legale ha quindi chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste mentre l’avvocato di parte civile, Gian Carmelo Serra, ha confermato le accuse sollecitando 10mila euro di risarcimento. La giudice Silvia Masala ha rinviato l’udienza a novembre per le repliche.