«I Martiri ci riportano alle origini della fede. La festa del voto ci riporta alle origini di un appuntamento significativo della nostra comunità, e quindi ad una tappa della sua storia che ha dato un pulso. Vorrei soffermarmi su questa parola, il pulso, per dire che nella vita della chiesa ci sono dei momenti spirituali, culturali, sociali, che le consentono di verificare il passato e di guardare al futuro con rinnovato slancio».

Così l’arcivescovo di Sassari, monsignor Gian Franco Saba in occasione della presentazione del pellegrinaggio notturno alla tomba dei Martiri Turritani, in programma sabato 18 maggio, e della Festa del Voto in onore della Beata Vergine delle Grazie che si svolgerà domenica 26 maggio.

Hanno partecipato all'incontro anche il sindaco di Porto Torres Massimo Mulas, Don Michele Murgia, vicario urbano della città di Porto Torres, il sindaco di Sassari Gian Vittorio Campus e il guardiano del convento di San Pietro in Silki padre Massimo Chieruzz. In occasione dei riti della Festha Manna in onore dei Martiri Turritani, Gavino, Proto e Gianuario, sabato 18 maggio si svolgerà il pellegrinaggio notturno alla basilica turritana di San Gavino.

Il cammino di fede avrà inizio dopo la solenne veglia di Pentecoste presieduta dall'arcivescovo Gian Franco Saba, nella cattedrale di San Nicola, a Sassari (inizio alle 20.30). I pellegrini si ritroveranno in piazza Duomo per percorrere, raccolti in preghiera e meditazione, il tradizionale tragitto verso la basilica di San Gavino, dove si trovano le tombe dei Martiri. A essere coinvolti saranno anche autorità accademiche e civili, associazioni e singoli fedeli che seguiranno il percorso di circa 19 chilometri.

«I Martiri sono stati “artigiani di pace”, veri e propri promotori di una cultura dell'incontro, dell'inclusione, sono la sorgente della vita della nostra cultura», ha aggiunto l’arcivescovo Saba «rappresentano il punto di riferimento dal quale è nato un movimento di popolo che tuttora arriva e che è un pellegrinaggio quotidiano verso il Santuario delle Grazie, soprattutto nel mese di maggio e non solo, nel quale i sentimenti, i vissuti, le esperienze concrete, quelle più gioiose, quelle più dolorose e faticose, vengono portate da parte a Maria».

E ancora: «Non è secondario che il pellegrinaggio si concluda alle tre di notte con la celebrazione della messa. È un dato importante. In questi anni ho visto con piacere un crescendo più ordinato di giovani e famiglie. E ho notato con piacere anche la partecipazione di persone che pur non avendo una chiara connotazione nella propria vita di fede, ma avendo una fede che non si rispecchia pienamente con la fede cristiana, vivono un'esperienza di ricerca». 

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