“Tenuti come ostaggi sulla nave per 20 ore, senza sapere il perché”. Ancora disagi e proteste dei passeggeri saliti a Genova sul traghetto della Tirrenia per dirigersi a Porto Torres. Un’altra odissea per i tanti viaggiatori che lamentano “mancanza di preavvisi e comunicazioni carenti da parte delle istituzioni”.

La nave, che doveva partire ieri sera dallo scalo ligure alle 20.30, è rimasta ferma in porto per tutta la notte a causa dei controlli tecnici da parte della Capitaneria di porto. La nave è salpata questa mattina da Genova  alle 5.30, nove ore dopo la partenza programmata, e ha raggiunto lo scalo turritano alle 16, circa otto ore di ritardo dall’approdo regolare. I passeggeri, tutti sul piede di guerra, hanno raccontato disagi e carenze nei servizi di comunicazione. A bordo 240 passeggeri e 30 mezzi commerciali.

“All’inizio non sapevamo che cosa stesse succedendo - raccontano una volta sbarcati a Porto Torres – poi ci siamo recati dal commissario di bordo, il quale ci ha comunicato che i militari stavano effettuando delle ispezioni relative alle norme di sicurezza della navigazione”.

Controlli svolti nell’ambito dell’inchiesta autorizzata dalla Procura di Genova, con il supporto degli uomini del Rina, il nucleo di ispezione, certificazione e classificazione navale, che nelle precedenti verifiche, effettuate nel luglio scorso sulle navi Athara e Janas, aveva riscontrato anomalie sulla sicurezza. Inadempienze, rilevate allora, che avevano procurato gravi disagi e forti ritardi nelle partenze. 

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