Ben 77 docenti del Liceo Scientifico e Linguistico Guglielmo Marconi di Sassari, hanno approvato e firmato il documento“La scuola non è neutrale: mozione per la condanna di ogni forma di occupazione, apartheid e genocidio”.

I docenti firmatari della mozione dichiarano di esprimere una ferma condanna contro ogni forma di occupazione, apartheid, colonialismo e genocidio, con particolare riferimento alla situazione in Palestina; di riconoscere la responsabilità, come educatori ed educatrici, nel promuovere la consapevolezza storica e il senso critico nelle nostre classi, anche rispetto all’attualità e al contesto geopolitico;  di promuovere, fin dall’inizio dell’anno scolastico, momenti di riflessione pubblica, anche in collaborazione con gli studenti, le famiglie e il territorio, sui temi della pace, dei diritti umani e del diritto internazionale;  di ribadire con forza che la scuola non può essere neutrale di fronte alla disumanità e all’ingiustizia, e che il nostro ruolo educativo implica una presa di posizione chiara e pubblica a favore della pace, della dignità umana e della legalità internazionale;  di sostenere le iniziative e le richieste pacifiste delle missioni umanitarie degli organismi internazionali e della Global Sumud Flotilla

Nel primo giorno di scuola in tutte le classi dell’Istituto è stato osservato alle 10 un minuto di silenzio in memoria delle migliaia di bambini e bambine, studenti e studentesse e insegnanti che non andranno mai più a scuola, perché colpiti e colpite da micidiali ordigni di morte, perché scuole e università sono state distrutte, perché vivono sotto continua minaccia di bombardamenti e aggressioni.

«Nel condannare il terribile attacco perpetrato dall'organizzazione Hamas il 7 Ottobre 2023 nel territorio di Israele, e che ha causato la morte di 1200 israeliani (di cui 800 civili, tra i quali 16 bambini), deploriamo la reazione violentissima decisa dal governo del primo ministro Netanyhau, che ha innescato una catena di violenze difficilmente arrestabile e le cui conseguenze ricadono soprattutto su civili indifesi. A Gaza 660.000 bambini e ragazzi ad oggi sono privati dell’istruzione per il terzo anno consecutivo (fonte UNRWA)». 

I docenti aggiungono: «Non possiamo tollerare che il nostro Paese, così come l’Unione Europea, continui a sostenere o giustificare, omettendo le proprie responsabilità o attraverso l’invio di armamenti, un regime di apartheid, un’occupazione militare sistematica, una politica coloniale e una violenza armata indiscriminata che colpisce la popolazione civile. Non possiamo più permetterci di rimanere in silenzio: la Storia che insegniamo ogni giorno nelle nostre classi ci chiede coerenza. Quello che accadde durante l’età delle conquiste coloniali e durante la Seconda guerra mondiale – e che la storiografia ha definito senza esitazioni “genocidi” – sta accadendo oggi, di nuovo, sotto i nostri occhi».

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