Un muretto pericoloso. Si è aperto ieri a Sassari un processo che vede imputate quattro persone per lesioni personali colpose e omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina.

Il tutto ha avuto inizio quando, due anni fa a Chiaramonti, un operatore della raccolta differenziata inciampò, mentre lavorava, su una pietra staccatasi da un muretto a secco finendoci poi addosso con una caduta che, oltre a far crollare altri mattoni, gli procurò un grave infortunio per cui dovette stare lontano dalla propria occupazione per 40 giorni. E qui entrano in gioco, secondo la procura, le responsabilità dei proprietari del terreno perché, nonostante il muretto minacciasse di cadere, non avevano fatto i lavori per rimuovere il pericolo, costituito anche dal materiale presente.

Una condotta che, per l’accusa, avrebbe poi causato l’incidente all’operatore della raccolta differenziata. A difendere gli imputati i legali Manuela Tedde e Giovanni Antonio Fara, mentre la parte civile è assistita dal legale Stefano Porcu.

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