Casi di Tbc a Bancali, il sindacato denuncia: «Mezzi non sanificati e profilassi disattese»
A rischio contagio anche gli agenti penitenziari, l’allarme lanciato dall’UsppMezzi non sanificati e profilassi disattese a Bancali. Queste le denunce del segretario regionale Uspp Alessandro Cara dopo i contagi da tbc registrati nel carcere sassarese. A causare il focolaio sarebbe stato un detenuto, il cosiddetto “paziente fonte”, scoperto ad aprile.
«A quanto ci risulta l’uomo - afferma Cara - non portava nemmeno la mascherina e si trovava in sezione a contatto con altri detenuti e gli agenti». Sulla reale portata della diffusione della tubercolosi non ci sono risposte ufficiali da parte della Asl. Ma circola un documento dell’Azienda, risalente a fine giugno, in cui si dà atto di decine di positività dei detenuti dopo i test di Mantoux e il dosaggio di Quantiferon, entrambi screening in grado di rilevare l’infezione seppure in forma latente. A rischio pure gli agenti penitenziari anche se, fino ad adesso, si è certi, in seguito alla rivelazione di un altro sindacato di polizia, che soltanto uno sarebbe stato trovato positivo. «Ma la scorsa settimana sono stati assenti in cento dal luogo di lavoro e chi era in struttura è stato costretto a turni da 13 ore e mezza di seguito».
Poi il segretario attacca sui provvedimenti adottati per arginare l’infezione: «Le vetture su cui sono stati trasportati i detenuti positivi non sono state sanificate». Una situazione allarmante a cui l’Uspp vuole reagire. «Chiederemo un incontro urgente - conclude Alessandro Cara - alla prefetta e al procuratore della Repubblica». Intanto gli avvocati del Foro di Sassari hanno deciso di scioperare dal 10 al 12 luglio per le condizioni in cui versa Bancali.