Qual è la situazione del focolaio da Tbc nel carcere di Bancali? Se lo chiede il sindacato della polizia penitenziaria Uspp dopo i casi registrati nei giorni scorsi e denunciati dalle parti sociali. «Attualmente - dichiara il presidente del sindacato Giuseppe Moretti - risulterebbero esserci numerosi agenti assenti per malattia o comunque attenzionati per le loro condizioni fisiche a rischio e costretti ad una profilassi per scongiurare l'infezione. Ciò ovviamente è motivo di preoccupazione sotto l'aspetto della salute degli stessi, ma anche per i connessi problemi di sicurezza e di carattere organizzativo, visto che sono assenti a quanto è dato a sapersi oltre 100 poliziotti penitenziari del carcere».

Resta ancora un mistero la reale diffusione della malattia e l’Uspp chiede alle istituzioni «quali sono i provvedimenti che si intendono adottare per la messa in sicurezza sotto il profilo sanitario del personale di polizia penitenziaria».

L’organizzazione sostiene poi che debbano essere effettuati controlli sanitari approfonditi sui detenuti all’ingresso nella struttura, soprattutto extracomunitari. «La profilassi preventiva non va vista come una costrizione anti-istituzionale, ma come la salvaguardia della salute di tutta la comunità che lavora all'interno delle strutture penitenziarie». E si presenta quindi un’istanza così da attivarsi per «avviare una verifica sulla possibile introduzione di prelievi ematici obbligatori al primo ingresso dei detenuti a rischio».

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