Caos Asinara: «Mattarella annulli il decreto del parco, serve un nuovo modello di gestione»
Il Parco nazionale resta senza un presidente e con un direttore in prorogaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il tempo delle trattative politiche è finito, il Parco nazionale dell’Asinara resta senza un presidente e con un direttore che gode soltanto di 45 giorni di proroga. Un Ente senza governance da quasi dieci anni, da quando nel 2016 è scaduto il mandato dell'ultimo presidente, Pasqualino Federici. «È nostra intenzione scrivere al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere di abrogare il decreto di istituzione del Parco del 2 ottobre 2002, per promuovere un nuovo modello di governance alternativo che potrebbe essere un Consorzio territoriale, con a capo la Regione, formato da tutti i Comuni che insistono sul Golfo dell’Asinara, per salvaguardare l’isola dal punto di vista ambientale, ma soprattutto per pianificare il futuro di questo territorio».
Dure le dichiarazioni del sindaco Massimo Mulas, dopo l’ennesimo fallimento delle strategie politiche sul nome di un presidente e di un commissario. Il Parco dovrà accontentarsi di un commissario tecnico nominato dal ministro Pichetto Fratin. Nelle prossime ore si attende l’ufficialità. «Uno sgarbo istituzionale», sottolinea il primo cittadino «una sconfitta politica ormai da dieci anni, perché dopo che la governatrice Alessandra Todde è riuscita dopo anni a convocare la Comunità del Parco per nominare i componenti del consiglio direttivo, questi indirizzi diventerebbero inefficaci nel momento in cui arriva un commissario che, dal punto di vista governativo e istituzionale, commissarierebbe la stessa presidente della Regione. Questo - prosegue Mulas - conferma come la politica sia incapace di governare alcune logiche». La particolarità dei parchi nazionali dell’Asinara e di La Maddalena è che, nel loro ambito territoriale hanno un solo comune.
«Quindi non si può delegare la gestione di un parco a persone estranee al territorio e all’amministrazione di un Ente che ha ripercussioni sulla vita di 350 operatori economici sull’isola, i quali in questo momento vivono la difficoltà di non poter pianificare la prossima stagione turistica». Nei giorni scorsi anche i parlamentari, Silvio Lai e Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione ambiente sottolineavano come «ampie sentenze confermano l’obbligo di cercare di condividere le scelte tra Governo e Regione». E sui decreti di nomina ritirati dal ministro Pichetto Fratin, i deputati precisano: «alla guida dei parchi, dove dovrebbero essere nominati dei presidenti e non dei commissari che dopo due anni e mezzo di governo non sono più giustificati, dovrebbero essere indicate figure competenti e adeguati a quanto i parchi nazionali devono rappresentare come biglietto da visita»