Nasce a Porto Torres il Coordinamento pedagogico territoriale dei servizi educativi per l’infanzia, un organismo composto dai soggetti che si occupano dell’offerta educativa rivolta alle bambine e ai bambini da 0 a 6 anni e con l’obiettivo di sovrintendere, monitorare, promuovere e sviluppare la qualità pedagogica dell’intera comunità educante cittadina. L’attuazione dello strumento tecnico-operativo è frutto di un protocollo d’intesa siglato lo scorso mese di aprile tra il Comune, gli Istituti Comprensivi 1 e 2, le scuole e gli asili nido comunali e privati.

L’obiettivo è di elevare e rendere omogenei gli standard del segmento didattico ed educativo indirizzato ai piccoli cittadini, anche attraverso percorsi di formazione altamente qualificati. Alla riunione preliminare dell’organismo, venerdì 27 ottobre nella sala consiliare del Comune, hanno partecipato una quarantina tra operatori, insegnanti e dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi 1 e 2, della scuola d’infanzia "G.Biccheddu", dell’asilo nido “Babalù”, della Cooperativa Aldia che ha in gestione l’asilo comunale e della Cooperativa Dasian (il soggetto attuatore del progetto). I lavori sono stati aperti dall’assessora comunale alle Politiche dell'Infanzia e Pubblica Istruzione Simona Fois e dal responsabile del Settore politiche Sociali del Comune, Marcello Tellini, che hanno illustrato il progetto per poi dare spazio ai docenti dell’Università Lumsa di Roma che si occuperanno di tutti gli aspetti formativi. Il prossimo incontro è in programma il 18 novembre e si procederà con il primo modulo di orientamento educativo e pedagogico.

«Riunire per la prima volta tutti coloro che in città si occupano di servizi educativi della prima infanzia– ha detto l’assessora Simona Fois- è l’espressione della volontà di creare una comunità compatta in grado di predisporre un sistema educativo omogeneo ed efficace. L’avvio del Coordinamento pedagogico rappresenta un importante punto di partenza di un percorso pensato per rispondere alle concrete esigenze delle bambine e dei bambini turritani e delle loro famiglie». 

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