Autonomia differenziata, i Riformatori a Sassari: «Rivedere le norme di attuazione dello Statuto»
Uno dei punti nodali è stato affrontato da Michele Cossa, responsabile per l’InsularitàPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Le possibilità dell’autonomia differenziata. Si è tenuto a Sassari, all’Hotel Grazia Deledda, il convegno sul tema promosso dai Riformatori sardi e moderato da Maria Amelia Lai, già presidente Confartigianato Sardegna. Uno dei punti nodali dell’incontro è stato affrontato da Michele Cossa, responsabile per l’Insularità dei Riformatori, che ha rimarcato l’importanza di rivedere le norme di attuazione dello Statuto.
«Oggi - ha sostenuto Cossa - a distanza di 76 anni, abbiamo solo 32 norme di attuazione dello Statuto, mentre il Trentino-Alto Adige, una Regione a Statuto speciale come la nostra, ha quasi 200 norme. Questa differenza fa capire quanto sia urgente ed essenziale scrivere nuove norme per ridurre il gap che la Sardegna soffre rispetto alle altre regioni italiane».
Omar Chessa, docente di Diritto costituzionale dell’università di Sassari, ha sostenuto che l’Isola si trova in una posizione di svantaggio alle altre regioni italiane ed è necessario riconoscere la specialità sarda attraverso un riequilibrio di risorse e competenze. «La Sardegna - ha affermato - deve ancora percorrere molta strada nell’ambito dell’autonomia».
Gabriella Massidda, già componente della Commissione paritetica per la stesura delle norme di attuazione dello Statuto speciale, ha rimarcato le indolenze della politica sul tema: «Questa lentezza compromette il pieno sviluppo dell’autonomia sarda». Per il deputato del Pd Silvio Lai il rischio dell’autonomia differenziata è di accrescere le disparità tra le regioni, penalizzando ancora di più la Sardegna. «Dobbiamo trasformare - ha concluso i lavori Aldo Salaris, vicepresidente del Consiglio regionale - l’autonomia in un’opportunità reale per lo sviluppo economico e sociale della nostra Isola».
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