Si chiamano Kikka e Francesca le due tartarughe Caretta caretta in cura al Crama, il centro recupero animali marini dell’Asinara. In degenza all’Osservatorio del mare dalla fine del 2024, presto potranno ritornare in libertà.

«Lo staff si sta prendendo cura di loro nella speranza di poter presto procedere al loro rilascio in mare», annunciano le operatrici del Crama.  Kikka la più giovane, 2 chili di peso, arriva dalle acque di La Maddalena, dove è stata recuperata grazie alla collaborazione della Rete regionale per la conservazione della Fauna Marina in difficoltà.

Era stata trovata intrappolata in un sacco di nylon i cui fili avvolgevano e strozzavano entrambe le pinne anteriori provocandone la frattura.

«La pinna destra non ha riportato danni importanti e anche l’edema non è più presente», spiegano le responsabili del Centro. «Per quanto riguarda la pinna sinistra, invece, sarà il veterinario del Centro Recupero a decidere come procedere».

La seconda tartaruga, è stata battezzata Francesca da chi l’ha salvata, ha qualche anno in più. Si tratta di un esemplare di circa 7 chili rinvenuta in stato di galleggiamento nelle acque di Stintino dall’equipaggio del peschereccio “Antonio Padre” , per questo soprannominata Antonio.

«È stata consegnata al nostro staff per il trasporto all’Osservatorio del Mare dove è stata sottoposta ad analisi del sangue e radiologiche e ad un esame obiettivo preliminare, così come ogni esemplare da noi recuperato».

In totale sono centocinquanta le tartarughe marine salvate, curate e rilasciate in mare, che si aggiungono alle decine di avvistamenti di balenottere, orche, squali, delfini. Questi i numeri dell'attività dell’associazione Crama, che dal 2009 gestisce il Centro per il recupero delle tartarughe marine, operativo sull'Asinara già dal 2006. 

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